A ognuno il suo: c'è chi preferisce la vacanza in riva al fiume con gli amici, per un picnic di risate e compagnia; c'è chi torna bambino con la scusa di accompagnare i figli/nipoti/figli di amici; c'è chi apprezza semplicemente il silenzio e la solitudine; c'è chi si stende con il suo asciugamano e un libro, godendo del fruscio degli alberi e dello scorrere dell'acqua come sottofondo ideale.
Se siete viaggiatori dell'ultimo tipo o se semplicemente vi piace conoscere a fondo il territorio che state esplorando, abbiamo confezionato una shortlist di titoli da tenere nello zaino nell'esplorazione dei territori e dei fiumi compresi nella nostra guida weBeach - Friuli e Isonzo.
Un modo non solo per farsi ispirare dalle parole di alcune fra le migliori penne del Novecento, ma anche per entrare definitivamente in contatto con le terre e i corsi d'acqua visitati, con la loro storia, la storia delle persone che li vivono, la Storia che negli anni ha attraversato questi angoli d'Italia.
Addio alle armi - Ernest Hemingway
Nato nel 1899, il futuro premio Nobel per la letteratura Ernest Hemingway aveva partecipato alla Prima guerra mondiale come conducente di ambulanza nei ranghi della Croce rossa americana.
Un'esperienza che racconterà nel libro del 1929 Addio alle armi, ambientato fra Caporetto, nell'odierna Slovenia, il Friuli e il Piemonte.
Proprio la sconfitta dell'esercito italiano a Caporetto è uno dei motori del libro, dove il protagonista, Frederic Henry, un volontario statunitense unitosi all'armata italiana di stanza nel Nordest, si trova investito dalla caotica ritirata verso il fiume Tagliamento.
Sarà qui, all'attraversamento di uno dei ponti, che si salverà rocambolescamente dall'accusa di essere un disertore tuffandosi nel fiume e fuggendo per ricongiungersi all'amata Catherine, infermiera inglese conosciuta dopo aver riportato una ferita.
Hemingway è stato molto legato al Friuli. Dapprima ha riportato in Addio alle armi la sua esperienza nella Grande guerra sul fronte orientale, raccontando inoltre il dramma della ritirata dopo Caporetto, che investì in maniera devastante la regione, fra le violenze delle truppe italiane allo sbando e degli invasori tedeschi e austriaci, grazie a un viaggio di studio e raccolta di fonti per il suo romanzo nel 1927.
La pubblicazione di Addio alle armi fu impedita in Italia dal regime fascista, che riteneva i contenuti offensivi per l'onore delle forze armate italiane e deprecava il pacifismo di base dell'opera. Nel 1943 Fernanda Pivano ne curò una prima, clandestina traduzione in italiano che le costò un drammatico arresto.
Il grande narratore statunitense, invece, sarebbe poi tornato più volte in Italia e in particolare in Friuli, specie dopo la Seconda guerra mondiale, e il Tagliamento sarebbe stato protagonista anche di un nuovo racconto, Di là dal fiume e tra gli alberi, che racconta attraverso degli alter ego la sua storia d'amore con Adriana Ivancich.
L'armata dei fiumi perduti - Carlo Sgorlon
Nel 1985 Carlo Sgorlon, prolifico scrittore friulano vincitore di una notevole risma di premi, aggiunge alla propria bacheca anche il Premio Strega, il più prestigioso premio letterario italiano con L'armata dei fiumi perduti.
Ambientato durante la Seconda guerra mondiale in Carnia, racconta della disgregazione totale che il conflitto porta sul territorio.
Come nelle altre opere di Sgorlon, anche qui l'acqua ha un valore particolare: uno specchio purificante, destinato a scorrere nel tempo, immune alle vicissitudini umane eppure al tempo stesso compagno delle vite degli uomini e delle donne che abitano quella che è a tutti gli effetti una terra dei fiumi, il Friuli.
Un paese di temporali e di primule - Pier Paolo Pasolini
"Ho voglia di essere al Tagliamento, a lanciare i miei gesti uno dopo l'altro nella lucente cavità del paesaggio. Il Tagliamento qui è larghissimo. Un torrente enorme, sassoso, candido come uno scheletro" scrive Pasolini all'inizio degli anni Quaranta, quando la sua famiglia, dopo varie peregrinazioni per il Nord Italia è tornata a Casarsa, paese natale della madre vicino al confine fra Friuli e Veneto.
È qui che dopo la guerra Pasolini vive esperienze che lo accomunano profondamente a quella che riconosce come la propria terra, come si legge in Un paese di temporali e di primule, raccolta dei suoi scritti dal 1945 al 1951
Un libretto breve e ideale per scoprire il passato non troppo remoto di questa parte d'Italia mentre se ne attraversano i borghi, le cittadine e gli immancabili corsi d'acqua.
Lorenzo Calamai