Il Friuli è terra di fiumi ma non solo. Agli straordinari corsi d'acqua raccontati nella guida weBeach - Friuli e Isonzo si affianca la ricchezza di un territorio di tradizioni forti, solide e intatte, che si tramandano soprattutto sulle tavole imbandite.
Scopriamo 5 prodotti ai quali non potete rinunciare durante il vostro tour delle spiagge d'acqua dolce del Friuli.
Prosciutto di San Daniele
Il Prosciutto di San Daniele è uno dei prosciutti più pregiati e conosciuti d'Italia. È riconosciuto come prodotto DOP (Denominazione d'Origine Protetta) fin dal 1970.
Il suo sapore dolce, delicato e raffinato deriva da un contesto unico e particolare che unisce le caratteristiche del territorio all'ingegno umano.
San Daniele del Friuli, infatti, situata sulla sommità di un colle a circa 250 metri sul livello del mare, ha un microclima unico: qui la brezza temperata proveniente dall'Adriatico risale il Tagliamento e si incontra con i venti freddi che scendono dalle Alpi Carniche, dando vita a un ambiente costantemente ventilato.
I prosciutti macellati in altre zone d'Italia, dunque, arrivano qui per essere trasformati e stagionati in questo microclima speciale e irripetibile. Tre soli ingredienti compongono il Prosciutto di San Daniele: cosce di maiale, sale marino e l'aria unica che regala le sue caratteristiche organolettiche particolari a questo prodotto meraviglioso.
Abbiamo raccontato i luoghi migliori per assaggiare il Prosciutto di San Daniele nella seconda edizione della guida Friuli e Isonzo.
Il frico
Letteralmente impossibile recarsi in Friuli e non provare quello che è il prodotto tipico per eccellenza della regione: il frico.
All'aspetto esteriore sembra una specie di frittata rotonda, ma gli unici ingredienti di base del frico sono formaggio e patate, un piatto povero che originariamente si realizzava con gli avanzi del formaggio, per non sprecare niente.
Ce ne sono diverse varianti: le più classiche aggiungono ai due ingredienti principali cipolla o erbe di campo, oppure si tolgono le patate lasciando solo formaggio per averne una sorta di sfoglia fragrante da sgranocchiare.
Fantastico come aperitivo ma anche come secondo, oggi è un piatto da giorni di festa che però potete trovare anche nei menù di tutte le sagre di paese, come quelle che abbiamo raccontato nella nostra guida.
Il formadi frant
Letteralmente formaggio frantumato, il formadi frant è un altro prodotto nato dalla necessità di recuperare forme di formaggio difettate o non adatte alla stagionatura.
Le forme imperfette vengono così sminuzzate e sbriciolate, amalgamate e quindi addizionate di latte e panna e speziate con sale e pepe. Le nuove forme così ottenute si fanno stagionare per un periodo di circa 40 giorni per ottenere un nuovo formaggio dal gusto molto saporito e piccante, che ben si sposa con i vini bianchi nobili della regione o che si può abbinare all'onnipresente polenta.
La pitina
Nella piccola Val Tramontina nasce un prodotto tipico straordinario: la pitina.
Alimento contadino, realizzato per essere conservato durante l’inverno e perfetto per essere trasportato e consumato nelle lunghe giornate di lavoro in montagna, fra allevamento e agricoltura, la pitina si realizza con carni di pecora, capra, capriolo o camoscio.
Si tratta di una piccola polpetta di carne macinata arricchita da erbe e spezie, passata nella farina di mais e lievemente affumicata, quindi fatta stagionare per almeno un mese.
Oggi la pitina è presidio Slow Food, in modo da proteggerne la produzione che rischiava di scomparire. Si mangia a fettine, cruda, alla stregua di un insaccato, ma ci sono anche ricette che ne prevedono la cottura, ad esempio scottata nell’aceto o al cao, cioè cotta nel latte di vacca appena munto.
La gubana
Spostiamoci sui dolci: nelle Valli del Natisone la regina dei dessert è la gubana, il grande classico delle festività.
Noci, uvetta, pinoli, scorza di limone e chi più ne ha più ne metta. Questo il ripieno di questa torta di pasta dolce lievitata che, come spesso succede, non ha una vera e propria ricetta fissa, ma miliardi di varianti che dipendono dalla tradizione locale o famigliare.
La certezza è che quando viene servita, la fetta viene innaffiata da una generosa spruzzata di grappa per rendere il tutto più morbido e contrastare la grande dolcezza degli ingredienti.
Le immagini di questo articolo sono di proprietà di weBeach a eccezione di:
Prosciutto di San Daniele, ph. Thomon, licensed with CC BY-SA 4.0
Pitina, ph. Protramonti, licensed under CC BY-SA 3.0
Gubana, ph. Petar43, licensed with CC BY-SA 4.0.
Autore: Gianluca Traversi