Il fiume Ombrone è il secondo corso d’acqua più lungo della Toscana, copre con i suoi 161 chilometri una regione che va dalle sorgenti poco fuori il borgo medioevale di San Gusmè (SI), nota per la statua di una persona colta nell’atto di liberare l’intestino, fino alla foce nel Mar Tirreno, la cosiddetta Bocca d’Ombrone, al confine del Parco naturale della Maremma.
Questa zona meridionale della Toscana è forse la parte più celebre della regione, se si escludono le sue città d’arte. Le colline morbide a sud di Siena, quelle verdissime e punteggiate dalle sagome dei cipressi della Val d’Orcia, le bellezze della natura rustica della Maremma.
E’ proprio in quest’ultima zona che ci dirigiamo per scoprire un ecosistema a sé stante, dove l’acqua dolce si mischia a quella salata: Bocca d’Ombrone, dove il fiume diventa mare e una affascinante escursione ci porta a scoprire una natura selvaggia e rara.

Bocca d’Ombrone: fra acque dolci e salate
Il percorso che vi proponiamo si trova all’interno del già citato Parco naturale della Maremma, un territorio di quasi 9.000 ettari dove perdersi in sentieri che conducono a spiagge di mare remote e promontori dai quali godere panorami spettacolari, come racconteremo inweBeach - Toscana, di prossima uscita.
La guida della Toscana conterrà infatti anche alcune spiagge di mare, le nostrespiagge salate. La regione ha un litorale famoso e bellissimo sul Mar Tirreno, secondo classificato per numero di spiagge bandiera blu nel 2020.
Rimanendo fedeli allo spirito weBeach, quello di proporre spiagge che sianowildeeco, un turismo verde, a contatto con la natura e lontano dai circuiti del turismomainstream, abbiamo ideato il concetto di spiaggia salata, che è poi una sorta di cortocircuito che riporta il concetto di spiaggia alla sua origine: quello del luogo dove si va per fare il bagno al mare.

Bocca d’Ombrone: come arrivare
Recatevi ad Alberese, dove si trova il Centro visite del Parco della Maremma. Qui potrete fare il biglietto per i tanti itinerari compresi nel grande parco naturale, incluso quella per Bocca d’Ombrone, al costo di €5/persona.
Da Alberese, quindi, riprendete l’auto e dirigetevi a Marina di Alberese, entrando nel territorio del Parco. Troverete il parcheggio (42.649901, 11.035960) in fondo al lungo e affascinante rettilineo che corre fra i terreni strappati alla palude già in epoca settecentesca, dedicati oggi all’allevamento dei bufali.

Una volta lasciata l’auto, non lasciatevi scappare uno sguardo alla lunga spiaggia sulla riva del mare. Questo itinerario è perfetto per l’inverno e la primavera: la spiaggia non sarà affollata e tantomeno il sentiero, che potrete percorrere con la pace del rumore delle onde e della natura al vostro fianco.
Bocca d’Ombrone: il percorso
Dal parcheggio tornate leggermente sui vostri passi fino a un sentiero fra la vegetazione sulla sinistra, marcato con un segnavia biancorosso. E’ l’inizio del sentiero A7, quello per Bocca d’Ombrone.
Il percorso, tutto pianeggiante e lungo poco più di 2 km in totale, passa per una prima, breve parte nella pineta, prima di tornare allo scoperto percorrendo un lungo camminamento rettilineo a fianco del mare. La salicornia, rossa e verde, cresce selvaggia e incontrastata nella lunga pianura, mentre alle vostre spalle svetta il promontorio dell’Uccellina, un colle alto circa 300 metri che domina l’ampio golfo ed è punteggiato da antiche strutture difensive.

La foce e il suo ecosistema
Giunti nei pressi della foce dell’Ombrone, si incontra ilCasello idraulico. Da qui, risalendo lungo il corso dell’Ombrone per un centinaio di metri, si incontra una piccola costruzione in legno decicata albirdwatching. L’area salmastra alla foce del fiume crea infatti un ecosistema molto particolare, dove gli uccelli migratori trovano un habitat ideale.

Fra le specie che potrete osservare (portatevi un binocolo!) ci sono il fratino, il chiurlo, il cavaliere d’Italia, la ghiandaia marina dal bellissimo manto celeste e anche il fenicottero.
Oltrepassando nuovamente il Casello, da dove siete arrivati, potrete imboccare l’ancor più comodo sentiero del ritorno, tutto asfaltato, che passa accanto all’Idrovora di San Paolo, vecchia testimonianza delle opere di bonifica.
Potrete quindi concedervi un picnic in spiaggia o nell’area attrezzata adiacente al parcheggio di Marina di Alberese.
Autore: Lorenzo Calamai