La Toscana, e la Lunigiana in particolare, sanno sempre come sorprenderti.
Prendete ad esempio chi scrive, che stava vagando per i borghi unici di questo lembo di terra all'estremo nord-ovest della regione, provando sul campo il tour che sarebbe poi finito fra i consigli di viaggio della guida weBeach - Toscana, in appoggio alle belle spiagge di fiume di questo territorio incontaminato e bellissimo.
Passando da Bagnone e Licciana Nardi, due paesi piccoli e autentici con un centro storico che sembra fermo in un'altra epoca, improvvisamente, da una curva sulla sinistra, si apre il panorama su un campanile e una torre in mezzo agli alberi: impossibile non provare quell'impulso di curiosità che spinge a mettere la freccia all'ultimo momento e sterzare bruscamente al bivio successivo, ringraziando le strade provinciali lunigianesi di essere poco trafficate.
Eccoci al borgo di Castiglione del Terziere.
Castiglione del Terziere: la storia
Castiglione del Terziere è un minuscolo borgo dal carattere medievale arroccato su una collinetta, costituito intorno al mastio di una castello edificato prima dell'anno 1000 con funzioni di avvistamento a carattere militare sul territorio.
Originariamente gli venne attribuito il nome di Castiglione dei Corbellari, dalla famiglia feudataria del luogo, signori della vicina Virgoletta, oggi piccola frazione di 300 abitanti che oltre al simpatico nome mantiene ancora i caratteri originali di borgo fortificato lungo la via Francigena.
L'appellativo 'del Terziere' gli sarebbe stato dato solo alla fine del Duecento, quando entrò in possesso della famiglia nobile Malaspina, per lungo tempo dominatrice della Lunigiana.
Infine il borgo si sviluppo ulteriormente dal Cinquecento in poi, quando il castello divenne sede del Capitanato di Giustizia fiorentino in Lunigiana e quartier generale dei notabili della signoria medicea.
Castiglione del Terziere oggi è un borgo sostanzialmente disabitato. Fino agli anni Cinquanta del Novecento manteneva qualche centinaio di abitanti, ma con il boom economico si svuotò completamente e dal decennio successivo cadde in rovina.
È stato il poeta e scrittore Loris Jacopo Bonomi, scomparso nel 2012, a rilevare il rudere del castello e a ristrutturarlo completamente dandogli nuova vita. Oggi Castiglione del Terziere ospita il Centro di Studi Umanistici ‘Niccolò V’ e la Libera Cattedra di Filologia e Polifonia Vocale.
Castiglione del Terziere: cosa vedere e come arrivare
Percorrete la SP21 che collega Bagnone e Licciana Nardi. Da Bagnone il borgo dista appena 4,5 km e basta seguire la cartellonistica stradale presente, mentre da Licciana Nardi si devono seguire le indicazioni per Bagnone, Deglio e Panicale e percorrere circa 10 km per arrivare al bivio della SP21 che devia verso Castiglione (44.298867, 9.993919).
Presa la strada che costeggia l'abside di una chiesetta dal muro in pietra ma dalla facciata restaurata, spoglia e moderna (potete fermarvi nell'apposito parcheggio per una rapida visita), percorretela fino alle case ai piedi della rocca e parcheggiate a bordo strada. Salite quindi a piedi fino al borgo.
Sarà come teletrasportarsi in un attimo indietro di un millennio: un portale in pietra vi dà il benvenuto nel borgo dalle viuzze acciottolate, gli scorci colorati da qualche sporadico vaso di fiori in mezzo al grigio scuro e pesante della pietra. Un bel giardino incornicia il perimetro del castello.
Esplorate Castiglione del Terziere in lungo e in largo, non ci vorrà molto. Respiratene l'atmosfera, leggetene i pannelli informativi, vagate per gli stretti vicoli e poi sedetevi su un muretto: è il momento di sfogliare la vostra copia di weBeach - Toscana per decidere la prossima destinazione.
Lorenzo Calamai