Lo scaffale di weBeachsi è arricchito di un nuovo titolo: è arrivata la guida weBeach - Emilia Romagna.
Una guida onnicomprensiva, che copre una grande porzione di territorio e mette in luce piccole meraviglie naturali nascoste tra i boschi degli Appennini.
Come sempre al centro di tutto ci sono le spiagge d'acqua dolce, con tutto quello che ad esse può essere collegato. Fra i tanti protagonisti di questo nuovo lavoro c'è il torrente Enza, affluente di destra del Po e per lunghi chilometri linea di demarcazione delle province di Parma e Reggio Emilia.
Parliamo di lui perché le sue caratteristiche riassumono quello che potete trovare in weBeach - Emilia Romagna, come fosse una specie di piccolo Bignami.
L’Enza, infatti, è un corso d’acqua assai sottovalutato.
Non solo perché il suo corso contrassegna un territorio davvero ampio, in cui il torrente rappresenta una delle fonti principali di acqua potabile, ma anche perché l’acqua e l’aria che si respirano in val d’Enza sono essenziali per due eccellenze tipiche locali: il Parmigiano Reggiano e l’aceto balsamico.
Per quanto riguarda i prodotti caseari, il sillogismo è semplice: la qualità del formaggio dipende da quella del latte, che dipende dal foraggio del bestiame, la cui bontà è a sua volta inevitabilmente determinata dalla qualità dell’acqua che viene utilizzata nei pascoli e negli allevamenti.
L’aceto balsamico beneficia invece di un microclima particolare tutto emiliano, che però in val d’Enza assume connotati ulteriormente unici: in estate sulla valle fluviale scorre il phoen, un vento caldo da sud verso nord, dalla montagna verso la Pianura Padana, che consente quella grande escursione termica stagionale che investe le acetaie e consente la realizzazione del prezioso elisir.
In passato - se ne ha notizia già dal medioevo presso le corti dei Canossa - il balsamico era infatti considerato un elisir o un balsamo, cioè un farmaco, così prezioso che ne troviamo traccia nei testamenti e nelle doti nuziali.
Le spiagge d'acqua dolce dell'Enza, che nasce in territorio toscano ma percorre i suoi oltre 100 km di percorso quasi interamente in Emilia, sono uno dei benefici collaterali di questo elemento essenziale di un territorio limitatamente battuto dal turismo, se non quello locale, eppure segnato dalle tracce della Storia.
Il torrente corre infatti in quelli che furono anticamente i domini di Matilde di Canossa, potente feudataria a cavallo tra l'XI e il XII secolo il cui potere si espandeva dall'Alto Lazio fino a Verona, ma la cui famiglia nobile aveva origine e sede in val d'Enza.
Tutta la parte più alta della valle è punteggiata di castelli, borghi fortificati medievali e casetorri, tanto da meritare anche il toponimo di Valle dei Cavalieri.
Acqua, territorio e cultura, insomma, uniti in unico cerchio sono gli elementi fondamentali su cui si fonda la valle dell'Enza ma che potrete ritrovare anche nelle altre zone raccontate da weBeach - Emilia Romagna.