Nei dintorni della cittadina friulana di Trasaghis, discostandosi di appena qualche chilometro dal corso del Tagliamento, sorge il Lago di Cavazzo, il più esteso lago naturale del Friuli Venezia Giulia.
Conosciuto anche come Lago dei Tre Comuni per la sua disposizione che fa da punto d’unione del territorio di Cavazzo Carnico, Trasaghis e Bordano, le sue acque cristalline (e assai freddine) e tanto spazio verde sulle sponde lo rendono una meta ambita per l’estate.

Forse non tutti sanno, però, che mezzo secolo fa fu sede di un esperimento scientifico visionario: rendere possibile la vita sottacqua.
Era il 1969, l’anno in cui, come cantavano i REM,they put a man on the Moon. Guerra fredda, paura dell’escalation nucleare, timori legati all’ambiente spinsero un gruppo di uomini e donne a partecipare alla sperimentazione della prima città subacquea del mondo in questo angolo di Friuli.
L’esperimento prese il nome ambizioso diOperazione Atlantide e i membri della spedizione l’altrettanto fantascientifico nome di acquanauti. Il piano era questo: 12 sommozzatori avrebbero vissute per lunghi periodi all’interno di speciali moduli e abitacoli pensati specificamente per la vita in fondo al lago, compiendo nel contempo una serie di lavori che avrebbero contribuito a tenere monitorati i parametri fisici delle persone impegnate.

Una delle spiagge sul Lago di Cavazzo che weBeach ha raccontato nella nuova edizione della guida Friuli e Isonzo
Al sapore vagamente bislacco dell’intera operazione si aggiunse l’approssimazione della preparazione e dell’esecuzione della cosa: fra gli acquanauti venne selezionata una ragazza minorenne e aggregato un autostoppista che passava per caso da quelle parti, un altro dormiva con un coltello di fianco sostenendo di parlare con gli spiriti durante i periodi in immersione nei moduli. Gli organizzatori si dimostrarono piuttosto incerti sulla riuscita del tutto, e diversi partecipanti alla spedizione, in seguito, giudicarono la messa in atto dell’esperimento approssimativa e casereccia.

Fra bombe inesplose della Seconda Guerra Mondiale raccolte dal fondale del lago e festini improvvisati nei moduli a base di polenta, cacciagione e prosecco, i finanziamenti per continuare le successive fasi della sperimentazione andarono pian piano esaurendosi. Dopo la prima fase, svoltasi nella seconda parte del 1969, e parte della seconda, nel 1971 la sperimentazione venne definitivamente chiusa. I pochi risultati scientifici, riassunti in alcune pubblicazioni, sono stati considerati di rilevanza e validità marginale.

L’idea degli acquanauti, di un’Operazione Atlantide nata con il sogno di costruire una città subacquea rimane una folle, visionaria ambizione dal sapore fantascientifico e cinematografico. Poteva essere il quartier generale del supercattivo di un film di 007, invece era realtà fra le remote valli del Medio Tagliamento.
Autore: Lorenzo Calamai