Vi sono diversi laghi in Italia che celano antichi borghi sotto il pelo dell’acqua, invisibili all’occhio umano, risultato della necessità di costruire dighe per la produzione di energia elettrica, con la conseguente creazione di bacini artificiali. Non tutti questi borghi però sono completamente sommersi, o meglio, alcuni presentano edifici visibili tutto l’anno, ne è un esempio il Lago di Resia, in provincia di Bolzano, col campanile dell’antico abitato di Curon Venosta, che spicca maestoso dalle sue acque, oggetto di restauro nel 2009 e teatro anche dell’omonima serie Netflix. Altri invece, si rivelano a noi solo grazie a determinate condizioni ambientali, uno di questi è il Borgo Movada.
Quel che c’era
Ci troviamo in Val Tramontina, nella pedemontana del Friuli occidentale, a ridosso delle Prealpi Carniche, e fino agli anni ‘60, tre piccoli paesini e i suoi abitanti popolavano quest’area, parliamo di: Movada, Fleur e Vecchia Redona. Quando, successivamente, la Società Adriatica Di Elettricità realizzò la diga di Ponte Racli, l’acqua del fiume Meduna inondò la valle sino al Lago di Redona, dando così vita ad un grande bacino artificiale, che serviva ad alimentare la centrale elettrica di Meduno, al contempo però i tre paesi, che si trovavano a metà strada tra la diga e il lago, furono completamente sommersi, scomparendo sotto le smeraldine acque che vi affluivano. I suoi abitanti si trasferirono nei paesi limitrofi, altri invece preferirono spostarsi in città, mentre il ricordo di quella che un tempo era la vita nei tre piccoli borghi, andò pian piano scomparendo. In alcuni periodi particolarmente secchi e caratterizzati da una siccità inusuale, come quella che ha colpito questo avvio di 2022, il livello dell’acqua del Lago di Redona, si abbassa talmente tanto che è possibile raggiungere facilmente il suggestivo borgo a piedi e scoprire da vicino un luogo unico! (la partenza del sentiero si trova nei pressi del piccolo abitato di Pecol, digitate “Ristorante da Febo” nel vostro navigatore [46.258563, 12.757633], lì inizierà la vostra escursione)
Ciò che resta del borgo, integralmente riemerso dalle acque (ph. by Ri.natura)
La leggenda
Ma torniamo a noi e ai misteri del Lago di Redona, attorno al quale si cela una leggenda: si narra che Don Basilio Miniutti, prete del borgo, nato nel 1898 proprio a Movada, vaghi ancora tra i ruderi degli edifici per difendere ciò che ne resta dall’erosione indotta dalle correnti del Fiume Meduna, con l’intento di preservare la storia e il ricordo di quel luogo. Ad opporsi però, una strega tramerebbe alle sue spalle, decisa a cancellare per sempre ogni memoria del paese per punire i suoi abitanti del sostegno offerto a Don Basilio.
Ma c’è un altro segreto attorno a questo lago: se stai cercando un breve trekking e del relax a bordo fiume, c’è una pozza d’acqua dolce nelle sue vicinanze, riservata alla nostra comunità. Girami a traversi.gianluca@gmail.com l’email di conferma di acquisto di weBeach - Friuli e Isonzo e ti forniremo coordinate e itinerario per raggiungere questo luogo segreto, un’intima spiaggia e una natura incontaminata ti attendono!
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La pozza nascosta nei pressi del Lago di Redona
Autore: Gianluca Traversi