Il confine fra Toscana ed Emilia Romagna corre lungo la dorsale dell'Appennino, eppure quelle montagne non conoscono linee tracciate sulle carte geografiche, tant'é che splendide spiagge d'acqua dolce e cascate nascoste possono essere trovate da ognuno dei due versanti.
In weBeach - Toscana e weBeach - Emilia Romagna, le nuove guide della nostra collana, abbiamo deciso di condividere quanto operato dalla natura, scegliendo di derogare ai confini politici fra le regioni di cui le guide portano il titolo per raggruppare comunque le spiagge vicine.
Stavolta, invece, non vi portiamo da una parte o dall'altra dell'Appennino Toscoromagnolo, ma direttamente sopra: andiamo alla scoperta di Poggio Scali, una vera e propria terrazza immersa nel Parco delle Foreste Casentinesi.

Come arrivare al punto di partenza
Per la salita a Poggio Scali, punto panoramico sul crinale, si può partire da diversi luoghi di partenza. Per una escursione di bassa difficoltà, con una lunghezza di ca 12 km fra andata e ritorno per una durata stimata di 4 ore, partite dall'Eremo di Camaldoli, un monastero nelle vicinanze di Poppi (AR) risalente all'XI secolo.
Per raggiungerlo recatevi a Ponte a Poppi, la zona bassa della succitata e caratteristica cittadina che sorge in cima a un colle. Da qui l'evidente cartellonistica vi aiuterà a salire, in ca 25 min di auto, all'Eremo.
Una volta giunti di fronte all'edificio religioso basterà lasciare l'auto in uno dei tanti posteggi allestiti all'esterno [43.810013, 11.816651].
Il luogo è molto conosciuto e facilmente raggiungibile, per cui, se possibile, preferite giorni feriali e arrivi in mattinata per trovare comodamente il vostro posto auto.
L'escursione
Le difficoltà principali di questa escursione si trovano subito all'inizio. Seguite il segnavia biancorosso CAI in direzione del sentiero 00.
Poggio Scali, come detto, si trova sul crinale, e lo 00 è per definizione quel sentiero che percorre il crinale appenninico.
Per raggiungerlo, però, c'è da affrontare un tratto iniziale con una discreta pendenza in salita che potrebbe tagliarvi immediatamente le gambe. Prendetela con filosofia, mettete le marce ridotte e andate su del vostro passo: la parte più dura è lunga poco più di un chilometro ed è totalmente immersa in uno splendido bosco di larici.
Dopo l'attacco del sentiero, il resto dell'escursione è molto tranquillo: si attraversa una lunga parte di brevi saliscendi, mentre i larici lasciano il posto ai faggi e alle betulle, con occasionali radure di splendidi prati dal colore verde acceso.
Camminando lungo il crinale, però, sono quasi nulle le opportunità di affacciarsi oltre la coltre alberata che circonda il sentiero. Diventa poi impossibile nell'ultima parte del sentiero, quando questo è costeggiato dal territorio della riserva naturale integrale di Sasso Fratino, la prima in Italia, istituita nel 1959.
La vostra fame di panorama sarà esaudita poco dopo. Una bacheca in legno con informazioni sulla affascinante fioritura del botton d'oro è il segnale per svoltare a destra e salire la breve rampa in salita che porta sulla vetta di Poggio Scali, a 1520 m slm.
Da qui lo sguardo può spaziare dai monti sopra Firenze in lontananza, verso sinistra, alla strada che sale al Passo della Calla, frontiera fra Toscana ed Emilia Romagna, fino alle colline del forlivese e alle valli che declinano verso Cesena.
Il prato che si stende tutto intorno il cocuzzolo della collina è l'ideale per apprezzare un bel picnic e riposare le gambe prima di rimettersi in cammino.
Per il ritorno ci sono alcune opzioni alternative al compiere lo stesso percorso dell'andata, ma prevedono tutte almeno un paio di chilometri di strada asfaltata prima di tornare presso l'Eremo di Camaldoli, per cui il suggerimento è di rimanere nella natura e tornare per la stessa via dell'andata.
Nei dintorni
Dopo la discesa, una fermata ideale prima di riprendere l'auto è al piccolo emporio dell'Eremo, dove potrete trovare una ampia selezione di prodotti dei monaci camaldolesi.
Scendendo di nuovo a valle verso il Casentino, non dimenticate di effettuare una visita ai tanti bei borghi che punteggiano la vallata, a cominciare proprio da Poppi.
E visto che se siete arrivati a questo punto siete certo amanti delle spiagge d'acqua dolce, potrebbe esservi utile rinfrescarvi con un tuffo in una delle piscine naturali dell'Arno o del Corsalone recensite in weBeach - Toscana.
Lorenzo Calamai